mercoledì 18 luglio 2012

CI HANNO DETTO


Ci hanno detto chi dovevamo essere, che tipo di lavoro potevamo ambire a fare per poi dirci che c’è la crisi e quindi avremmo dovuto accontentarci di altro.
Ci hanno detto che si lavora per forza dal lunedì al venerdì, che il lavoro serve a sopravvivere, ma non a vivere. Che bisogna passare 8 ore in un posto che detestiamo, facendo cose che non sono nostre, perché ‘’almeno hai un lavoro’’ spegnendo la fantasia, i sogni ed i desideri, aspirando alla pensione per fare cose che vorremmo fare ora.
Ci hanno detto che se sbagli verrai giudicato e probabilmente perderai l’affetto di alcune persone.
Ci hanno detto che il giudizio degli altri è importante, che siamo troppo alti, troppo bassi, troppo impulsivi, troppo sognatori, troppo timidi e molte altre cose.
Ci hanno detto che il successo viene misurato dal numero di cose che hai, non dalla quantità di felicità che c’è nella tua vita.
Ci hanno detto che l’amore, gli affetti, vengono dopo il lavoro.
Ci hanno insegnato ad essere infelici per scelta. Ogni giorno che il sole sorge su questa terra scegliamo di essere infelici e di rinunciare ai nostri sogni pensando, tra l’altro, che siano idee nostre. Questo lo chiamiamo ‘’tenere i piedi per terra’’.
Ci hanno detto che bisogna condurre vite anacronistiche in cui da giovane devi comportarti da anziano, ma da anziano puoi comportarti da giovane.

L’urlo dell’eroe
Ma c’è sempre un momento, un attimo, un barlume in cui il nostro VERO IO si fa sentire, fa capolino e c’è quella spinta, quella vocina interiore che ci dice ‘’NO NO BASTA! NON CE LA FACCIO PIU’ ‘’.

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