RECENSIONI



Salgo le scale che portano al piano superiore della famosa caffetteria nel cuore di Borgo SanPaolo, in un’afosa giornata di inizio Maggio, insieme ad altri clienti del locale.
 Myriam Lopa è già pronta, puntuale e sorridente, con telo bianco sul quale proiettare immagini dal computer.
L’argomento della serata è di interesse generale, in quanto riguarda i rapporti con gli altri nell’ambito della fiducia, del capire e del farsi capire.
Larga parte dei nostri successi nelle relazioni e nel lavoro dipende dalla fiducia che gli altri ci accordano e viceversa.
L’amicizia vera e sincera, i rapporti sentimentali duraturi, il mantenimento del posto di lavoro nella prospettiva di una crescita professionale partono dalla fiducia che siamo stati in grado di trasmettere e là mettono radici.
Conoscere questi concetti ci permette di essere liberi di scegliere. 
Al contrario, senza una cultura almeno basilare di questi princìpi, siamo come degli schiavi inconsapevoli, poiché non si può scegliere qualcosa di cui non si conosce l’esistenza.
Pur essendomi documentata nel corso degli anni su ciò che regola le interazioni fra le persone, posso dire di sentirmi molto arricchita culturalmente e umanamente da questo incontro. Mi colpisce in particolare il principio del cosiddetto “Conto Corrente Emozionale” e il modo esauriente, immediato, chiaro e semplice con cui viene esposto.
Ma andiamo con ordine.
La chiarezza espositiva è supportata dal fatto che concetti fondamentali vengono subito ben definiti, come la classificazione di PNL fatta tempestivamente e che il pubblico, se vuole, può interagire con loro sulla base di quesiti e spunti riflessivi.
“Quando decidete di riporre fiducia in qualcuno?” e “Perché la fiducia viene a mancare ultimamente?” sono le prime domande che vengono proposte e a cui seguono risposte che riguardano le emozioni che gli altri ci trasmettono quando non ci si può ancora basare sull’esperienza dei fatti o delle azioni effettivamente compiute.

EMOZIONI.

Il mondo gira in larga parte intorno alle emozioni.

E infatti, domanda grave che subito segue è 

“Chi si fida di noi?” 


“Perchè?”

Si giunge quindi ad osservare che spesso, in assenza di fatti concreti, le emozioni che noi stessi trasmettiamo agli altri sono le principali responsabili della decisione di qualcun altro di darci delle POSSIBILITA’ in ambito relazionale o lavorativo.
Il fatto di non riuscire a comunicare bene agli altri ciò che valiamo realmente ed a entrare in empatia può farci perdere inutilmente occasioni e pregiudicare la qualità della vita. Ma, come ci viene fatto notare, gli stessi risultati negativi ce li porta il non fidarsi degli altri. Perderemo tempo nel controllare il lavoro, ad esempio. Oppure daremo all’altra persona l’alibi per comportarsi davvero in maniera poco appropriata, visto che  l’altro si rende conto di non avere nulla da perdere in termini di stima.
“E’ provato che le persone reagiscono generalmente molto bene alle prove di fiducia. Scatta in loro il meccanismo del “ora ti faccio vedere che hai avuto ragione a pensare bene di me/ a darmi questo incarico/ad investire su di me””
Ne arriva insomma un arricchimento da entrambe le parti.
Il meccanismo che regola il Conto Corrente Emozionale menzionato prima sta alla base in psicologia di TUTTI I RAPPORTI FRA LE PERSONE e si lega all’importanza FONDAMENTALE DELL’ASCOLTO ATTIVO ; l’ascolto vero e non passivo evita l’incomprensione . Come spiega egregiamente Myriam Lopa, le incomprensioni fra le persone dovute principalmente ad un ascolto passivo portano a fare errori comunicativi e a ferire seppur in buona fede, allontanando le persone.
“E’ come se, ogni volta che si interagisce con qualcuno, si aprisse un conto corrente nel cuore dell’altro dove non si deposita denaro ma fiducia. Quando il conto in fiducia è cospicuo, la relazione è facile ed stantanea. Se la persona nella quale abbiamo depositato il conto perde un po’ di fiducia in noi, effettua un prelievo. A volte non ci rendiamo nemmeno conto di aver ferito qualcuno o di aver tradito le sue aspettative, spesso perché non abbiamo ascoltato attivamente l’altro o non ci siamo messi nei suoi panni.”
Credo che l’estrema chiarezza e il metodo di coaching così personalizzato di Myriam Lopa  siano un grosso aiuto per chiunque per raggiungere qualsiasi tipo di risultato nella vita ed ottenere il meglio da sé e dagli altri. 


Le nostre parti migliori attendono di essere tirate fuori






Mi interesso di PNL, motivazione e crescita personale da 22 anni.
Ho letto libri, frequentato corsi e collaborato con molti coach.
L'esperienza mi ha insegnato che c'è sempre da imparare, da chiunque, anche da una giovane che non conosco ma che... mi ispira fiducia.
Dopo aver assistito a due suoi corsi, devo ammettere, che le mie sensazioni erano giustissime.
Ho trovato professionalità, un'attenta preparazione, coinvolgimento, una grande energia e soprattutto ho portato a casa numerosi insegnamenti, visti, grazie a lei, da un punto di vista diverso.
Consiglio a chiunque voglia crescere e investire il proprio tempo per migliorare la propria vita di affidarsi con mente aperta a Myriam Lopa, sicuramente ne trarrà vantaggio.
Ringrazio ancora la Sig.ra Lopa, aspettandomi, a breve, di sentir parlare molto di lei.

In fede
Viviana Venesio.






Sono una dirigente FIAT in pensione.
Durante la mia carriera lavorativa ho assistito a molti corsi di formazione e quando mia figlia mi ha invitata a un corso tenuto dalla Dott.ssa Myriam Lopa non avevo nessuna intenzione di accettare.
Nella mia mente si è subito formata l'immagine di un relatore (noioso) che dall'alto della sua cattedra sciorinava informazioni e concetti che si potrebbero tranquillamente leggere su un libro.
Alla fine, fortunatamente, mi sono lasciata convincere.
Ho trovato un ambiente completamente diverso da quello che immaginavo: il pubblico veniva coinvolto attivamente, rendendo tutti protagonisti della serata e non semplici spettatori come accadeva negli altri corsi da me frequentati.
Sono stati veramente molti gli spunti interessanti, che mi hanno dato modo di riflettere, una volta tornata a casa, su molti aspetti della mia vita.
Porgo quindi i miei più vivi complimenti alla Dott.ssa Myriam Lopa, augurandole una carriera solida e duratura.

In fede
Borelli Luciana.






Mi chiamo Luca e sono un medico radiologo ospedaliero, assunto da 9 anni a tempo indeterminato.
Non so dirvi come sia iniziato ma da 2-3 anni ho cominciato a provare un senso di insoddisfazione riguardo al mio lavoro.
I miei amici non mi capivano, alla fine ero medico, assunto da un’azienda statale che è quanto di piu’ solido e duraturo si possa trovare in tempi di crisi e poi ero un dottore con un ruolo che dovrebbe riempire l’ego e la bocca quando ti chiedono:”che lavoro fai?”
Eppure qualcosa non andava, ero senza stimoli e la routine mi aveva tolto l’entusiasmo degli inizi. E’ stato per puro caso che ho incontrato la dott.Myriam Lopa e prima di allora non avevo idea di cosa fosse il “coaching”. Pochi incontri, domande mirate e grande sensibilità mi hanno portato a focalizzare il vero problema: avevo smesso di imparare.
Il mio lavoro è stato stimolante fin tanto che ho avuto cose da scoprire ma dopo un po’ l’esperienza lavora al tuo posto e lo fa sui binari della routine, non ero un medico con 9 anni di esperienza ma un medico con l’esperienza di 3 anni ripetuta 3 volte e le cose ripetute, si sa, diventano noiose.
Inoltre Myriam mi ha fatto scoprire cosa mancava, il radiologo è una figura centrale in un ospedale ma diagnostica le patologie senza curarle. Mi ero rotto le scatole di guardare i pazienti, io volevo curarli.
Dovevo reinventarmi un mestiere ed attingendo da colleghi attorno a me ho deciso di occuparmi di terapia antalgica cioè di occuparmi del dolore. Ho iniziato la scuola di agopuntura e frequentato colleghi che si occupavano di infiltrazioni articolari.
Oggi tratto le patologie di amici e conoscenti senza alcuno scopo di lucro ma domani potrei decidere di lasciare la sicurezza del posto fisso e dedicarmi a qualcosa di piu’ stimolante e mettermi in proprio. Una cosa per volta ma quello che conta è che grazie al coaching sono uscito dal mio stagno con un’idea piu’ chiara sulla mia situazione ed una direzione verso cui puntare.
Grazie Myriam!

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